Oggi ospita 35mila opere artistiche e permette a migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo di ammirare capolavori come La Gioconda e la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, la Nike di Samotracia e la Venere di Milo, Amore e Psiche di Canova, La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix. Ma quando è stato inaugurato per la prima volta, il 10 agosto 1793, il Musée du Louvre conteneva appena 537 opere, e si chiamava Musée Central des Artes.
Per oltre due secoli il Louvre è stato il palazzo reale della corte francese. La sua costruzione è cominciata nel 1546 da re Francesco I sul sito di una fortezza del XII secolo, sotto la supervisione dell'architetto Pierre Lescot ,ed è proseguita anche durante il regno di Enrico II e Carlo IX. Praticamente ogni re fino a Luigi XIV ha aggiunto nuove ali e padiglioni, estendendo continuamente l'area della reggia. Poi però, nel 1682, proprio Luigi XIV ha spostato la corte a Versailles e il Louvre è rimasto come dimenticato. Fino alla Rivoluzione Francese.
Fu l'Assemblea Nazionale nata in seguito ai moti rivoluzionari, infatti, a stabilire nel 1791 che il Palais Royale sarebbe diventato un edificio pubblico dove raccogliere tutte le opere d'arte espropriate ai nobili. L'idea non era originale. I primi a proporre che le collezione reale fosse messa a disposizione del popolo furono gli illuministi, Denis Diderot in testa. E nel 1750 Luigi XV li accontentò con un'esposizione di alcuni quadri nel Palazzo del Lussemburgo.
Quando il Musée Central des Artes aprì i battenti, l'entrata era gratuita con precedenza agli artisti rispetto al pubblico generale, che era ammesso solo nel fine settimana. Le opere erano esposte principalmente nella Grande Galerie e in parte nel Salon Carré. Tuttavia ben presto la collezione del museo si arricchì, soprattutto grazie alle conquiste napoleoniche, e altre aree del palazzo vennero trasformate in sale espositive. Due intere nuove ali furono poi aggiunte nell'800 e il museo è stato completato nel 1857 durante il regno di Napoleone III.
Esattamente 53 anni dopo l'apertura del Louvre, dall'altra parte dell'Oceano Atlantico un'altra grande istituzione culturale-scientifica vedeva la luce. Il 10 agosto del1846, infatti, il Congresso degli Stati Uniti ha dato origine alla Smithsonian Institution, la fondazione voluta dallo scienziato James Smithson per gestire i suoi beni, lasciati in eredità al governo statunitense perché li adoperasse allo scopo di “ diffondere la conoscenza tra gli uomini”. La Smithsonian comprende oggi anche un centro di ricerca e un museo.
Non è insolito che un milionario senza eredi lasci i suoi averi per scopi simili. Il caso di Smithson però è particolare: era uno scienziato britannico che non aveva mai messo piede nel Nuovo Mondo.